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3. Il Fico d’India – Il cactus del Mediterraneo

Introduzione

Il fico d’India, nome scientifico “Opuntia ficus-indica” (alzi la mano chi non ne ha mai visto uno), è in assoluto una delle piante più iconiche presenti in tutta la fascia Mediterranea. Grazie al suo aspetto inconfondibile, questo cactus caratterizza tutti quei luoghi caldi e vacanzieri che noi tutti amiamo. Potremmo parlare di un vero e proprio simbolo che appartiene a molte delle regioni dell’Italia meridionale, e che abbellisce i suoi paesaggi con il suo portamento imponente e i suoi frutti colorati. 

Ciononostante il nome possa trarre in inganno, il fico d’India una pianta cactacea che non è originaria dell’India, ma bensì dell’America centrale, e più in modo particolare del Messico. Questo cactus tanto particolare quanto iconico è addirittura raffigurato nella bandiera dello stato centroamericano.

Descrizione

L’Opuntia ficus indica è una pianta succulenta ed arborescente appartenente alla famiglia delle cactacee. È priva di fusto, e può raggiungere in condizioni ottimali anche i 4-5 metri di altezza. Durante la primavera e l’estate produce dei fiori che si vanno a formare direttamente sulle numerose pale (o cladodi), e sono coloro che si occupano di garantire il processo di fotosintesi clorofilliana. Il cladodi sono ricoperti da una sorta di cuticola cerosa che va a ridurre la traspirazione, fungendo anche da sistema di protezione contro i predatori. Gli stessi cladodi basali, col tempo, vanno incontro ad un processo di lignificazione, diventando vero e proprio fusto.  

Dai fiori hanno origine i frutti, che sono delle bacche carnose commestibili dal peso che può variare dai 150 fino ai 400 grammi. Sono ricoperti di spine e caratterizzati da molteplici colorazioni che vanno dal verde fino a raggiungere una colorazione bianca, rossa, gialla o arancione durante le diverse fasi della maturazione. La forma è generalmente variabile, soprattutto a causa della varietà ma anche all’epoca di formazione: i primi frutti hanno forma tondeggiante, mentre quelli più tardivi hanno una forma allungata. Hanno un sapore molto dolce e una volta sbucciati e privati delle punte si possono tenere in frigorifero per poi essere mangiati freddi.

Distribuzione geografica

Il fico d’india è una pianta xerofila ed eliofila originaria del Messico centrale diffusasi successivamente in tutto il Mesoamerica, Cuba, Hispaniola, e altre isole dei Caraibi. Si pensa che la pianta sia stata introdotta nel Sud America in epoca precolombiana, anche se non vi siano prove certe, e successivamente fu “esportata” in Europa da Cristoforo Colombo in seguito alla scoperta delle Americhe. 

Da qui si diffuse rapidamente in tutto il bacino del Mediterraneo dove è diventata un elemento caratteristico del paesaggio. La sua diffusione si deve non solo all’uomo, che la trasportava sulle navi come rimedio per lo scorbuto, ma anche e soprattutto per gli uccelli, che mangiando i frutti garantivano una dispersione dei semi nel territorio. Il fico d’india è diffuso soprattutto in Sicilia e Malta, dove rappresenta un elemento costante nel paesaggio nonché nelle rappresentazioni letterarie e iconografiche dell’isola.

Questa pianta è anche coltivata in moltissimi paesi come: Messico, Stati Uniti, Cile, Brasile, Sud Africa, Turchia, mentre in Italia è diffusa principalmente in Sicilia, Sardegna, Basilicata, Puglia e anche in tutto il litorale del Tirreno fino alla Liguria. 

Altre caratteristiche e coltivazione

L’Opuntia ficus-indica è una pianta dall’elevata resistenza alla siccità, caratteristica determinata soprattutto dai suoi cladodi ricoperti da una cuticola cerosa e da strati di cellule che fungono da riserva d’acqua. La pianta, così come le altre Cactacee, è dotata di un particolare metabolismo fotosintetico che gli consente di incamerare anidride carbonica quando la temperatura è più bassa e l’umidità più alta. In questo modo le perdite di acqua sono molto ridotte, e la quantità di anidride carbonica assimilata è molto più alta in rapporto all’acqua disponibile. 

Come dicevamo è una pianta che resiste molto bene all’aridità e che richiede tendenzialmente un esposizione a temperature superiori agli 0 °C,  e per un suo ottimale sviluppo al di sopra di 6 °C. Va generalmente posizionata in terreni leggeri o grossolani, vanno evitati i ristagni di acqua e l’umidità in generale, preferiscono altitudini comprese tra i 150 e i 750 metri sul livello del mare.

Conclusioni

Il fico d’India generico, grazie alla sua diffusione capillare in Sicilia, è parecchio utilizzato nella cucina tradizionale dell’isola che hanno portato questa pianta ad essere inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano. 

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